da 'IL SECOLO XIX': 'Le scienziate che 'graziano' le cavie'

24.03.2013 21:05

Al Larf, laboratorio universitario genovese di analisi e fisiopatologia, affiliato al Dimes, da quarant'anni si fa ricerca sullo sviluppo delle cellule tumorali, sugli effetti di agenti inquinanti, su elementi e composti chimici, sul potenziale infiammatorio o antinifiammatorio di sostanze, farmaci o fitofarmaci, sulla eventuale tossicità dei cosmetici.

Da quarant'anni la ricerca viene fatta senza ricorrere alla vivisezione e senza utilizzare animali da laboratorio, lavorando "su linee cellulari umane, stabilizzate e controllate, acquistate da banche cellulari (come quella genovese del Cebr), ma non su materiale primario che potrebbe dare risultati alterati" presisa Anna Maria Bassi, ricercatrice e responsabile della qualità Larf assieme al tecnico Paola Romano.

Quindi motivazioni validamente scientifiche, oltre che etiche "in alcuni casi il modello animale può esesere utile" ammette la Bassi "ma spesso il suo impiego è dovuto soltanto alla paura di cambiare. Oggi sulle linee tumorali si può lavorare sui bioreattori e colture multicellulari collegate (...) almeno nella fase di screenig la ricerca senza test animali si può e si deve fare".

Grazie alle ricercatrici e ai ricercatori del Larf e, sperando che altri laboratori ne seguano l'esempio, possiamo dire - anche su basi scientifiche - che anche un'altra ricerca scientifica è possibile!