da 'IL SECOLO XIX': 'Robin Tax? La pagano i consumatori'

11.02.2013 15:57

La notizia è di ieri, ma vale la pena di commentarla lo stesso.

La Robin Tax - Robin da Robin Hood, quello che rubava ai ricchi per donare ai poveri - è del 2008 (una delle poche buone idee dell'allora ministro Tremonti) e nacque come un extra prelievo Ires a carico delle società petrolifere e, successivamente, di altre aziende energetiche (luce e gas) allo scopo di "tassare un po' di più i petroleri per dare un po' di più a chi ha bisogno" come disse allora Tremonti.

Ottimo intendimento, peccato che le cose non siano andate proprio così: parecchie aziende infatti, per salvare i propri margini di guadagno, avrebbero fatto pagare la tassa a consumatori e utenti, addebitando alle famiglie italiane aumenti illegali di prezzi (benzina e gasolio) e di bollette (elettricità e gas).

E' quanto emerge (come sospetto) dall'analisi dell'Autorità per l'Energia contenuta nel Rapporto inviato al Parlamento lo scorso 24 gennaio, che ipotizza che 199 operatori su 476 avrebbero scaricato sull'utenza i costi della tassa, nonostante la norma vieti di "traslare l'onere della maggiorazione d'imposta sui prezzi al consumo" ed il sospetto diventa certezza per le associazioni dei consumatori che hanno calcolato che, solo nel triennio 2010-2012, siano stati addebitati 335 euro illegali a famiglia, con un risparmio per le aziende, nel solo 2010, di 1,6 miliardi.

Il problema è che l'Authority non ha poteri sanzionatori e quindi il rischio che tutto "passi in cavalleria" è assolutamente reale, salvo un intervento da parte del Governo (si spera in quello nuovo...) ed una azione legale dei consumatori; Codacons, Federconsumatori a Adusbef definiscono "gravissima e vegognosa" la situazione e chiedono di "conoscere i nomi delle aziende coinvolte per sanzionarle e cosringerle alla restituzione del maltolto".