da 'IL SECOLO XIX': 'Strasburgo: i gay possono adottare i figli dei partner'

20.02.2013 16:16

La Corte dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso di due donne austriache omosessuali che convivono da molti anni e del figlio di una di loro, nato nel 1995 da una relazione extraconiugale, che si erano viste respingere dai tribunali l'accordo di adozione, deciso per creare un legame tra il minore e la compagna della madre, sulla base del fatto che l'attuale legge austriaca stabilisce che l'adozione da parte di un partner pone fine al legame con il genitore biologico dello stesso sesso.

I giudici di Strasburgo hanno trovato infondato tale principio e hanno stabilito che, avendo il legislatore austriaco aperto all'adozione dei figli dei partner alle coppie non sposate eterosessuali, questo diritto deve essere garantito anche alle coppie omosessuali "tanto più - viene affermato nella sentenza - che il governo austriaco non è riuscito a dare alcun valido motivo per un diverso trattamento tra le coppie non sposate eterosessuali e omosessuali".

Peccato che la sentenza della Corte di Strasburgo non abbia valore nel nostro Paese perchè, per averlo - dice l'avvocato Giovanna Comandè - "in Italia dovrebbe esserci una legge che preveder le adozioni per le coppie di fatto. Legge che però non c'è".

Ma non è solo questo: al contrario delle coppie eterosessuali, che possono scegliere, le coppie omosessuali in Italia possono solo convivere e non hanno diritti come, ad esempio, la possibilità di subentrare nel contratto di affitto o essere ammessi alle visite carcerarie o decidere di trattamenti sanitari in caso di ospedalizzazione del partner.

Ma sono soprattutto i figli che subiscono una forte contrazione dei propri diritti: se muore il partner che ha dato il cognome al bambino della coppia, il figlio rischia di essere dato in adozione, nonostante la recente approvazione della norma che parifica figli naturali e figli legittimi, oppure non ha diritti ereditari di successione.

"Inutile. Un verdetto inutile" chiosa Giuseppina La Delfa, presidentessa dell'associaizone "Famiglie Arcobaleno", alla quale aderisce un migliaio di coppie gay con figli "La sentenza della Corte dei diritti dell'uomo non cambierà niente da noi. In assenza di una legge che riconosca le coppie di fatto, etero e omosessuali, ammettendo così l'adozione dei figli dei compagni, quel verdetto qui è inapplicabile. Sebbene molto importante, perchè ribadisce che i nostri bambini non subiscono danni. Sono figli sereni come tutti gli altri. E, per il loro bene, è meglio tutelarli con una legge".