da 'la Repubblica': 'Dal medico al pensionato ecco il business fai-da-te dei 'contadini della marija''

28.09.2012 16:38

In Italia i consumatori di marijuana sono circa 5 milioni, ma nel 2015 si ipotizza che saranno il 5% in più, e sono pari al 15% della popolazione (fascia di età tra i 15 e i 54 anni) ed è in aumento la percentuale di persone che coltiva la "ganja" personalmente e, per la maggior parte dei casi, per uso personale.

E' il dato che si rileva dal sequestro di 563.198 piante nel 2011, numero pari al 20% presunto di quelle prodotte in totale...cioè in Italia si coltivano circa 2,8 milioni di piante di marijuana!

Va da sè che parte di queste piante sono coltivate dalla malavita organizzata, ma una parte significativa è coltivata, per lo più per uso personale, da singoli cittadini, che lo fanno "per non dare denaro alla criminalità organizzata, che gestisce piantagioni come quelle [recentemente scoperte] di Roma o come quella trovata a Gela, un ettaro di cannabis" dice Giuseppe Nicosia, 35 anni, di Caltanissetta, arrestato nel 2008 per il possesso di 60 piante di marijuana "Si coltiva perchè vuoi avere merce di buona qualità senza spendere troppo e soprattutto perchè non vuoi entrare nel mercato dello spaccio".

E' quindi cambiata la "geografia" del consumatore (e ora anche produttore) di droghe leggere, ma la Legge Fini-Giovanardi non la pensa così: nel 2011 gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale degli ingressi sono passati da 28% del 2006 al 33,15% e le denunce per detenzione illecita a fini di spaccio sono passate dalle 29.724 del 2006 alle 33.686 del 2011; di queste 14.680 (41%) sono per cannabis, 5.211 per marijuana e 1.416 per coltivazione di piante.

La cosa incredibile della legge, dice l'avvocato Carlo Alberto Zaina, del foro di Rimini, è che "se vieni trovato con 10 grammi di cannabis e dici di averla comprata con 100 euro da Mustafà in piazza, sei prosciolto, anche se così alimenti il mercato illegale. Se ti trovano 10 grammi e due piantine di marijuana vai sotto processo e a volte sei pure arrestato, anche se produci per te e non per il mercato".

Credo che, a questo punto, sia necessario rilanciare una forte campagna antiproibizionista, unica garanzia per battere il mercato illegale delle droghe e per sconfiggere (almeno nel segmento delle droghe leggere) la presenza della malavita organizzata.