da 'la Repubblica - ed. Genova': 'Fido e la crisi, resta la 'tassa dell'addio''

10.10.2012 15:37

Per fortuna anche alcuni consiglieri della Lista Doria avevano sottoscritto la mozione che esprimeva la contrarietà alla cosiddetta "tassa dell'addio" per chi rinuncia definitivamente alla proprietà di un animale e lo porta alle strutture comunali, se no mi sarei trovato a sostenere le posizioni del solo Centrodestra!

La norma, che prevede il versamento al Comune di 333 € per consegnare l'animale, è stata confermata dal Consiglio comunale con 18 no, 12 sì e 6 astenuti alla mozione presentata.

La questione dell'abbandono degli animali (soprattutto cani e gatti) è un problema reale che investe molte persone, che credo si possano dividere in due tipologie: coloro che (senza grossi problemi etici) si sbarazzano dei loro "amici" abbandonandoli in luoghi lontani dalle loro abitazioni destinandoli al randagismo (se va bene) o a morte certa (soprattutto se animali abituati a stare in casa) e coloro che sono realmente impossibilitati a continuare a tenerli con sè e che fanno la scelta (etica) di non abbandonarli ma di affidarli a strutture che possano accudirli.

Ora, di questa seconda categoria fanno parte soprattutto persone anziane o con problemi economici e chiedere a costoro di pagare più di 300 € per l'abbandono, rischia di incrementare la prima categoria; sicuramente non per volontà, ma pensate per chi guadagna 1.000/1.200 € al mese (vuol dire un terzo o un quarto dello stipendio) o è magari disoccupato, quale può essere l'alternativa...

E' vero che dalla tassa sono esentati i proprietari con reddito Isee sotto gli 8.300 €, ma in questa fase di difficoltà economiche anche poche centinaia di euro possono fare la differenza per una famiglia.

I dati dicono che in sei mesi sono state solo 7 le rinuncie ufficiali (e la media di cani abbandonati è scesa da 9 a 5 al mese), ma a fronte di un'entrata per il Comune di 2.331 €, non sarebbe forse stato meglio trovare una soluzione diversa?