da 'la Repubblica - ed. Genova': 'Fido e la crisi, resta la 'tassa dell'addio''
Per fortuna anche alcuni consiglieri della Lista Doria avevano sottoscritto la mozione che esprimeva la contrarietà alla cosiddetta "tassa dell'addio" per chi rinuncia definitivamente alla proprietà di un animale e lo porta alle strutture comunali, se no mi sarei trovato a sostenere le posizioni del solo Centrodestra!
La norma, che prevede il versamento al Comune di 333 € per consegnare l'animale, è stata confermata dal Consiglio comunale con 18 no, 12 sì e 6 astenuti alla mozione presentata.
La questione dell'abbandono degli animali (soprattutto cani e gatti) è un problema reale che investe molte persone, che credo si possano dividere in due tipologie: coloro che (senza grossi problemi etici) si sbarazzano dei loro "amici" abbandonandoli in luoghi lontani dalle loro abitazioni destinandoli al randagismo (se va bene) o a morte certa (soprattutto se animali abituati a stare in casa) e coloro che sono realmente impossibilitati a continuare a tenerli con sè e che fanno la scelta (etica) di non abbandonarli ma di affidarli a strutture che possano accudirli.
Ora, di questa seconda categoria fanno parte soprattutto persone anziane o con problemi economici e chiedere a costoro di pagare più di 300 € per l'abbandono, rischia di incrementare la prima categoria; sicuramente non per volontà, ma pensate per chi guadagna 1.000/1.200 € al mese (vuol dire un terzo o un quarto dello stipendio) o è magari disoccupato, quale può essere l'alternativa...
E' vero che dalla tassa sono esentati i proprietari con reddito Isee sotto gli 8.300 €, ma in questa fase di difficoltà economiche anche poche centinaia di euro possono fare la differenza per una famiglia.
I dati dicono che in sei mesi sono state solo 7 le rinuncie ufficiali (e la media di cani abbandonati è scesa da 9 a 5 al mese), ma a fronte di un'entrata per il Comune di 2.331 €, non sarebbe forse stato meglio trovare una soluzione diversa?