da 'la Repubblica': 'India, sconfitta Big Pharma via libera dei giudici all'anti-cancro low cost'

02.04.2013 17:12

La Corte suprema indiana ha respinto il ricorso presentato dalla multinazionale svizzera Novartis, che rivendicava il brevetto sul Glivec, medicinale anticancro "copiato" dalle aziende farmaceutiche indiane e venduto ad un prezzo molto inferiore.

La cronistoria ci dice che l'India, pur recependo gli accordi internazionali sui brevetti, nel 2006 avava respinto la richiesta di Novartis di registrare una versione modificata del farmaco Glivec, in quanto "nuovo" e "più efficace", da qui il ricorso dell'azienda svizzera.

Per inciso, il Glivec costa 120.000 rupie (2.000 euro) per la dose di un mese, mentre il Veenat 400, generico del Glivec prodotto in India, ha un prezzo tra le 8.000 e le 12.000 rupie (cioè tra i 130 e i 200 euro) per la stessa quantità!!! 

I precedenti di battaglie per la difesa della salute contro le multinazionali del farmaco sono peraltro già parecchi: nel 2001 il Sudafrica ottiene la possibilità di importare farmaci antiAids a prezzi ridotti ed il Brasile utilizza un'esenzione degli accordi Wto per produrre in loco farmaci antiAids, nel 2007 la Thailandia inserisce la licenza obbligatoria per importare alcuni farmaci forzando così le industrie farmaceutiche a ridurre i prezzi e nel 2012 sempre l'India reva alla Roche il brevetto di un farmaco antiepatite.

"Gioia, naturalmente" dice Vandana Shiva, attivista antiglobal commentando la sentenza "Gioia perchè per la prima volta queste richieste irragionevoli di una multinazionale sono state respinte. La legge dice che i brevetti si concedono per le invenzioni. E la Novartis voleva forzare l'articolo sulla durata massima dei brevetti, norma che abbiamo ottenuto con un grande movimento di opinione popolare, dopo che il Wto aveva dato alle multinazionali la possibilità di brevettare tutto quello che si muove sotto il sole. (...) Se un farmaco è davvero nuovo, allora viene esaminato per concedere il brevetto. Ma se invece non c'è nulla di nuovo, [come nel caso del Glivec] mi spiace, non si può monopolizzare il mercato farmaceutico, non si può monopolizzare il diritto alla salute.".