da "la Repubblica (on line)": "Soldi ai partiti, riforma in aula a maggio"

09.04.2012 15:19

I recenti scandali che hanno investito la Lega Nord (e che seguono quelli che hanno visti coinvolti quasi tutti i partiti) hanno avviato una riflessione sull'uso disinvolto che gli stessi (o loro esponenti) fanno dei soldi del rimborso elettorale.

Dico subito (a costo dell'impopolarità) che quella di un rimborso elettorale parametrato ai voti che il singolo partito ottiene alle elezioni può essere un criterio sensato per coprire i costi di una campagna elettorale (fare politica costa e questo può essere un modo per fronteggiare fenomeni di illegalità nel finanziamento o per limitare il rischio che possa fare attività solo chi ha entrate tali che gli permettano di farla).

Detto ciò, credo che tale rimborso debba essere dato solo una tantum (come, appunto, rimborso delle spese sostenute per la campagna elettorale) e non, come avviene ora, ogni anno per tutti gli anni della legislatura e debba avere un tetto parametrato alla produzione di "pezze giustificative" delle spese.

Invece, per l'attività corrente dei partiti (che, ricordo, sono soggetti di diritto privato e come tali andrebbero trattati), oltre all'autofinanziamento, che dovrebbe essere la base per il proprio sostentamento, si possono trovare soluzioni alternative all'elargizione di denaro pubblico.

Ricordo che negli anni '80 Democrazia Proletaria fece una proposta che prevedeva (in sostituzione del finanziamento pubblico dato "a pioggia" ai partiti) agevolazioni, per partiti e associazioni certificate, per la stampa di volantini o manifesti, per sale per convegni, per autorizzazioni suolo pubblico per le iniziative, ecc., cioè sconti per iniziative mirate, perchè, si sosteneva, la politica era e doveva ritornare ad essere un "bene comune" a disposizione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini; va da sè che la proposta fu rigettata dal Parlamento e da tutti i partiti presenti, che preferirono continuare a spartirsi il finanziamento pubblico senza alcuna finalizzazione.

Allego il link di un articolo uscito qualche giorno fa sul bilancio nazionale di SEL che testimonia comunque che, pur con grandi difficoltà, è possibile fare politica anche senza godere di finanziamenti pubblici:

https://www.linkiesta.it/bilancio-sinistra-ecologia-liberta