PROPOSTA DEL CONSIGLIERE GALEAZZO (SEL) IN DISCUSSIONE ALLA I COMMISSIONE CONSILIARE

27.02.2015 11:43

Ho trasmesso alla I Commissione consiliare, che ne discuterà il prossimo 4 marzo, la proposta riportata di seguito:

"NOTE PER PROPOSTA DI BANCA DI SCAMBIO DELLE COMPETENZE NEL MUNICIPIO I CENTRO EST

L’idea di fare sì che il Municipio diventasse promotore di una “Banca di Scambio delle Competenze” mi è venuta leggendo i dati microeconomici del nostro territorio e della crisi che attanaglia sia i piccoli artigiani che i commercianti che (per altro aspetto) le cittadine e i cittadini.
Ho scelto volutamente di chiamarla “Banca di Scambio delle Competenze” e non “Banca del Tempo” perché, andando a vedere in rete, tutte le esperienze delle BdT - che sono una radicata struttura del Terzo Settore - si rifanno a presupposti comunitari tra cittadine e cittadini ed investono una sfera, per così dire, “etica” di rapporti, appunto, di comunità.
La mia idea vorrebbe provare ad andare oltre, nel senso di coniugare la prospettiva di solidarietà e di aiuto reciproco in gruppi ristretti di persone e in ambiti altrettanto ristretti di attività tipica delle BdT - che, come caposaldo, presuppone l’identificazione del “costo orario” uguale per ogni prestazione - alla necessità di “aggredire” la crisi economica.
E allora l’ipotesi potrebbe essere quella di mettere in sinergia le professionalità dei tanti artigiani in crisi, le capacità “non produttive” di cittadine e cittadini, le disponibilità dei commercianti; per capirci, cercare di fare sistema tra l’idraulico o il muratore che ha poco lavoro, l’insegnante che può dare ripetizioni o la giovane che è “disponibile” a offrirsi come babysitter e il commerciante che può “offrire” una parte dei suoi prodotti o il piccolo produttore (in questo caso penso ad esempio allo sviluppo degli orti urbani).
È ovvio che per fare ciò non ci si può esclusivamente basare sul dato dell’uguaglianza del costo orario della prestazione, intervenendo, oltre a quelle immateriali, anche prestazioni materiali.
Penso quindi ad un accordo tra Municipio, CNA, CIA e CIV per stilare una “tabella di prestazioni”, alle quali può aderire anche la/il singola/o cittadina/o “non (direttamente) produttiva/o”, nella quale ognuno metta la propria professionalità o competenza in una logica di scambio in cui non sia previsto l’uso del denaro.
Mi spiego meglio.

Ad esempio “codificare” che la fornitura di 1 kg di carne, piuttosto che di 1 Kg di pane, messo a disposizione del commerciante X o di una cassa di birra artigiana (penso alla Byron che si produce nel nostro Municipio) piuttosto che 1 Kg di patate coltivate in un orto urbano proposte dal produttore W, sia equivalente ad un’ora di babysitteraggio o di lezione privata o al fare la spesa una giornata ad una persona anziana da parte della/del signora/signor Y, ad un buono pasto presso la trattoria W o, ancora, ad uno specifico lavoro artigiano (riparazione idraulica, tinteggiatura, lavoro in muratura, ecc.)."