REPORT RIUNIONE CONSIGLIO MUNICIPIO CENTRO EST - 29.10.2014

31.10.2014 17:11

Si è tenuta dalle ore 14,15 del 29 ottobre, presso la Sala riunioni di Villa Piaggio, la riunione del Consiglio municipale del Centro Est (assenti i consiglieri Biagioni - Gruppo Misto, Frisione - PDL, Giaretti - PDL, Grasso - Lista Musso, Italia (PD) e Ripoli - FDS); il consigliere Grubesich (PD) è entrato alle 14,45 e il consigliere Salterini (PDL) alle 16;  i consiglieri Martino e Palomba (MAP) sono usciti alle 16,20.

All'ordine del giorno i seguenti punti:

1. comunicazioni Presidente;
2. interrogazioni a risposta immediata;
3. approvazione verbali sedute Consiglio;
4. richiesta di parere su "Approvazione e controdeduzioni alle osservazioni ed adozioni del progetto definitivo PUC";
5. mozione dei consiglieri Auteri (PD) e Gennaro (LIsta Musso) su "Piazzetta Palazzo della Borsa - Via Boccardo"

La seduta si è aperta con la comunicazione del Presidente Leoncini sui recenti fatti alluvionali con la quale ha voluto pubblicamente ringraziare le/i volontarie/i che sono intervenute/i, le lavoratrici e i lavoratori del Muncipio che hanno incessantemente prestato la loro opera e l'intera Giunta municipale e le/i consigliere/i che hanno dato la propria totale disponibilità durante tutto il periodo dell'emergenza e oltre; ha segnalato l'importanza di una istituzione di prossimità come il Municipio, che ha organizzato più di 700 volontarie/i e ha immediatamente effettuato sopralluoghi e monitoraggio dei danni sul territorio, ma ha ribadito la necessità di rivedere complessivamente l'organizzazione della "macchina dell'emergenza" che spesso ha lasciato solo il Municipio a gestire le problematiche.
E' poi intervenuto il presidente della III Commissione, Lanini (PD), che ha informato sui lavori della stessa.
Successivamente si è passati a due espressioni di sentimento della consigliera Carrero (Cittadini Centro Est) e del consigliere Gennaro (Lista Musso), ambedue molto critiche sull'inadeguatezza del Comune nella gestione dell'alluvione e, la seconda, anche sull'assessora comunale Lanzone che ha risposto con una querela alle critiche dei cittadini sul suo operato; il consigliere Bianchini (PDL) ha proposto un ordine del giorno sugli aiuti alle persone colpite dall'alluvione, che ha poi ritirato con l'impegno di ripresentarlo sotto forma di mozione al prossimo Consiglio dopo che il Presidente Leoncini aveva spiegato che, a temini di Regolamento, non era possibile la presentazione in quanto non collegato all'ordine del giorno del Consiglio.
Non è stata data risposta all'interrogazione presentata dal consigliere Tizzi (SEL) [https://www.maurizio-galeazzo.it/news/interrogazione-a-risposta-immediata-del-consigliere-tizzi-s/] perchè in attesa di informazioni dagli organi preposti.

E' stato approvato il verbale della seduta dello scorso 30 luglio.

Si è quindi passati alla discussione del quarto punto all'ordine del giorno, introdotto dal Presidente Leoncini che ha anche illustrato il parere motivato elaborato dalla maggioranza e che si riporta di seguito
"Premesso che
• il processo di definizione del nuovo PUC è iniziato prima degli eventi alluvionali che si sono succeduti dal 2010 ad oggi e che per il futuro le condizioni climatologiche previste sollecitano sempre maggiori impegno e attenzione al tema della mitigazione del rischio idrogeologico, che, a partire dal PUC in discussione, deve diventare la chiave di volta di un'inversione di rotta rispetto allo sviluppo urbanistico novecentesco;
• Nell’ottica di una progressiva mitigazione del rischio idrogeologico:
o occorre migliorare la capacità idraulica del territorio, in particolare prevedendo l’introduzione di parametri che permettano un incremento della permeabilità del suolo, a partire proprio dai Distretti di Trasformazione;
o il previsto meccanismo di perequazione per i trasferimenti di volumetrie dovrebbe favorire trasferimenti in aree non densamente urbanizzate (onde
incrementare le aree di rigenerazione e respiro urbano) e su suoli già impermeabilizzati.
• Sul tema della riqualificazione dell’Ospedale Galliera:
o occorre intraprendere un percorso di maggiore trasparenza, coinvolgimento e condivisione della cittadinanza e del territorio;
o si ribadisce la richiesta di esaminare con la massima attenzioneogni eventuale progetto che contempli un'ipotesi di aumento del carico insediativo dell’area, di mantenere la destinazione d’uso sanitaria per l’area attualmente occupata dai volumi dell’Ospedale "storico", di tutelare e possibilmente ampliare le aree verdi.
• Riconoscendo il recepimento di buona parte delle osservazioni presentate relativamente al Distretto di Trasformazione della Caserma Gavoglio:
o si ritiene che tale area ricopra un interesse cittadino e richieda, quando le condizioni formali lo permetteranno, un percorso di progettazione partecipata
con la regia del Comune di Genova e con il coinvolgimento del Municipio e dei cittadini del quartiere, in ciascuna fase di pianificazione attuativa, a partire dal PUO;
o si ribadisce la richiesta di individuare come funzione principale del Distretto la destinazione a servizi pubblici e verde, prevedendo la residenza come funzione complementare nel Settore 1;
o si ribadisce la richiesta che il Distretto di Trasformazione costituisca un tessuto connettivo tra i vari livelli dei quartieri che insistono su di esso, prevedendo in particolare collegamenti e connessioni tra i percorsi viari e pedonali circostanti, prestando particolare attenzione alle vie d’accesso ai servizi dell’area e alla possibilità di estendere la rete del trasporto pubblico.
• Apprezzando il percorso che ha portato a rivedere la destinazione prevista per la Valletta Carbonara:
o si ritiene nondimeno l’attuale previsione urbanistica non completamente compatibile con quanto richiesto dalla Mozione “Destinazione dell’area di
Carbonara – Valletta S. Nicola-Carbonara” (approvata dal Consiglio Comunale di Genova il 25/06/2013 e fatta propria dal Municipio), in particolare con la
richiesta “di destinazione agricola della Valletta e di sua fruizione pubblica, in modo da interdire ogni nuova edificazione, variazioni di destinazioni d'uso,
ampliamento delle superfici agibili e allestimento di posti auto di superficie o sotterranei, prevedendo a tal fine una disciplina paesaggistica speciale”;

o si richiede pertanto di prevedere una disciplina di dettaglio che possa interdire le funzioni escluse dalla suddetta Mozione e che risulti quindi pienamente
compatibile con essa;

o si ribadisce la volontà di proseguire il percorso avviato, mediante una progettazione partecipata che coinvolga tutti i soggetti interessati (Istituto Brignole, Comune, Municipio, Università e realtà associative del quartiere).
"
sul quale sono intervenuti i consiglieri Galeazzo (SEL), Pera (PD), Martino e Palomba (MAP) e Tizzi (SEL) dichiarando il proprio voto favorevole, Costa (Lega Nord), Gennaro (Lista Musso) e Bianchini (PDL) esprimendo voto contrario.
Nel merito, Galeazzo (SEL), intervenendo a nome del Gruppo consiliare, ha dichiarato che
"
a pochi giorni ancora dall'alluvione che ha devastato la città, c'è ancora difficoltà a fare un dibattito corretto: in questo momento si cerca il capro espiatorio, e il lavoro risolutivo. 

Ora noi, eletti di Sel nei vari Municipi e nel Comune di Genova, andremo ad affrontare un ulteriore passaggio di discussione riguardo al Puc che dovrà tenere conto di quanto è accaduto le scorse settimane, e se c'è una questione dirimente su tutte le altre che deve essere affrontata, è quella del dissesto idrogeologico e delle misure che, a partire dal Piano Urbanistico Comunale, devono essere previste.

Alcune risposte dal Comune ci sono già state, anche in passato: se non ci fosse stata l'attuale amministrazione probabilmente altre opere e interventi invasivi sul territorio sarebbero già stati attuati o sarebbero stati già decisi, per questo sentiamo anche di dover difendere quel qualcosa che si è fatto.  Occorre però una volontà ancora maggiore nel richiedere la messa in sicurezza del territorio.

In questo momento  incentrare l'attenzione su grandi opere idrauliche e di messa in sicurezza  può indurre a pensare che tali opere siano risolutive per l'incolumità dei cittadini e della città.

Ma il rischio rimane e non potrà mai essere azzerato del tutto: perciò insieme alle opere di maggior impatto, che pure sono necessarie, si deve continuare a mettere in programma tutta una serie di piccoli e medi interventi atti a mitigare il rischio. 

Questa amministrazione deve esprimere posizioni nette.

Sull'emergenza e il dissesto idrogeologico abbiamo assunto, anche nei nostri Municipi, posizioni che richiedono di elevare il livello di attenzione alle situazioni di rischio, per esempio presupponendo che gli interventi edilizi sul territorio non garantiscano soltanto un'invarianza delle condizioni di permeabilità, ma che debbano portare ad un miglioramento della situazione preesistente, e nello stesso tempo rispettare davvero l'invarianza zero del costruire sul costruito. Perché quello che l'ultima emergenza ha dimostrato è che la sicurezza del territorio nel suo complesso deve essere aumentata. E non è soltanto l'amministrazione comunale che può e deve farsene carico, anzi occorre ricordare con forza le responsabilità degli altri livelli amministrativi coinvolti, in primis  Regione e Governo.

Inoltre poniamo con forza il problema di una efficace cultura della prevenzione, che oggi manca, e che concorre ai disastri causati dall'incuria e dall'imprevidenza.

Su tutto ciò è evidente la difficoltà ad aprire un dibattito concreto, imponendo anche iter pienamente trasparenti, e protocolli di emergenza chiari e definiti. Si sono date in passato licenze di attività in zone a rischio, si sono dati permessi a interventi e progetti discutibili: da oggi in poi non possiamo più permettercelo.",

mentre Tizzi (SEL) ha ribadito che

"il Piano Urbanistico Comunale è un documento che contiene miglioramenti importanti, ma pure aspetti su cui SEL ha espresso pubblicamente la propria contrarietà o su cui ci troviamo contrari come consiglieri: penso alla Gronda, al Terzo Valico, al Tunnel Subportuale, alla questione dei presidi ambientali...
Occorre invertire la rotta rispetto all'urbanistica novecentesca, con l'amara consapevolezza (si spera acquisita una volta per tutte) che il dissesto idrogeologico, da un punto di vista urbanistico, è il problema centrale di questa città.
Sappiamo tutti dall'analisi del Conto Capitale degli ultimi anni che la Giunta Doria ha investito molto nella manutenzione dei torrenti, eppure, se possiamo fare una critica alla Giunta Doria è quella di aver usato un vocabolario sbagliato e di aver puntato tutto sul miniscolmatore del Fereggiano (e non il vero scolmatore del Bisagno, come con l'uso dell'antonomasia di "scolmatore" si voleva forse far credere) e sulla nuova copertura del Bisagno: due interventi insufficienti che hanno fatto passare l'idea che siano la panacea dei mali di tutte le vallate genovesi. Non è così. E come al solito si son scaricate le colpe su di noi ambientalisti "benaltristi", che avevamo segnalato subito questa incongruenza.
Ebbene, dobbiamo sapere che nessuna opera, per quanto necessaria, potrà mettere in sicurezza una vallata o la città e che il rischio sarà comunque sempre presente. Spesso operazioni di messa in sicurezza idraulica hanno significato il suo opposto.
Venendo ai temi sollevati dal PUC sul nostro territorio, non possiamo non riconoscere che l'attuale PUC sia migliorato rispetto a quello votato dalla Giunta Vincenzi, in particolare sui Distretti di Trasformazione presenti nel nostro Municipio: penso soprattutto alla Caserma Gavoglio e alla Valletta Carbonara, per cui sono state accolte buona parte delle osservazioni dei cittadini.
Per la Caserma Gavoglio occorre avviare un vero processo di urbanistica e progettazioni partecipate e occorre contestualmente avere la consapevolezza che la Caserma Gavoglio è un'area di interesse cittadino. E che il miglioramento del PUC non significa automaticamente la sua riqualificazione, poiché servono fondi; e in questo senso la ricerca di fondi europei potrebbe essere una strada.
Per la Valletta Carbonara si è avviato un percorso virtuoso, grazie anche al prezioso contributo dell'Associazione Le Serre, eppure l'attuale previsione del PUC desta ancora delle perplessità, perché sembra poter permettere funzioni incompatibili con la vocazione agricola della Valletta. Il percorso è per ora virtuoso, ma stiamo attenti: il PUC dura dieci anni, alcune funzioni accantonate ora rischiano di tornare in voga tra qualche anno; occorre precisare meglio.
Sulla questione dell'Ospedale Galliera, ribadiamo la posizione che SEL ha espresso a tutti i livelli, dalla Regione ai Municipi, esprimendo contrarietà al progetto del Nuovo Galliera. Siamo stati accusati di soffiare sul fuoco dei Comitati, che sono una realtà libera e autonoma del territorio, ma noi rivendichiamo di aver assunto una posizione pubblica, chiara, definita, argomentata sia da un punto di vista di politiche sanitaria ed economica (i pochi fondi regionali disponibili devono essere investiti nell'Ospedale del Ponente) sia dal punto di vista urbanistico. L'area attualmente occupata dall'Ospedale deve rimanere vincolata ad indirizzo sanitario e il carico insediativo dell'area non deve aumentare. La riqualificazione di un'ospedale storico non può giustificare né trarre ossigeno da un'operazione di speculazione immobiliare; un'operazione, peraltro, dal corto respiro in una fase di decremento demografico e di stagnazione del mercato immobiliare.
Per tutte queste ragioni il voto del Gruppo SEL non viene dato a cuor leggero, perché sono ancora diversi gli aspetti del PUC che ci trovano contrari o che necessiterebbero di una correzione. E tuttavia riconosciamo i miglioramenti apportati, in particolare sul nostro Municipio. Pertanto il nostro sarà un voto favorevole, ma alle condizioni specificate dal documento annesso.
".

Al termine del dibattito la votazione ha visto 13 voti favorevoli e 5 contrari (Bianchini, Carrero, Costa, Gennaro, Salterini).


Si è discusso infine della mozione presentata dai consiglieri Auteri (PD) e Gennaro (Lista Musso) che proponeva una immediata rimozione delle transenne presenti nella zona di piazzetta Palazzo della Borsa - via Boccardo con conseguente inserimento di un parcheggio per moto.
Dopo ampia discussione, in cui si è espressa la contrarietà del gruppo SEL alla proposta, la stessa è stata modificata richiedendo alla Giunta municipale e all'area tecnica del Municipio l'elaborazione di un progetto per una fruizione pedonale dell'area ed è stata approvata all'unanimità.

La riunione si è conclusa alle 16,40.