da "la Repubblica": "Il manifesto non si arrenderà mai, noi comunisti utili per battere la crisi"

13.05.2012 16:04

In un'intervista Valentino Parlato, uno dei fondatori de "il manifesto", in risposta al fax dei tre commissari liquidatori inviato in redazione che dichiarava la cessazione dell'attività del quotidiano, ha ribadito che il giornale "sarà regolarmente in edicola".

E' la risposta che la Redazione ha deciso di dare alla serrata dei tra liquidatori, iniziando nel contempo una interlocuzione diretta con il Ministro dell'Economia, Passera, per trovare una soluzione.

I conti de "il manifesto" vanno oggettivamente male (seppur in ripresa) ed ha un organico sovradimensionato (a detta degli stessi redattori) ma al di là delle cause endogene, ciò che pesa è la crisi dell'editoria nel suo complesso e, soprtattutto, quella dei quotidiani.

Si riparla, nell'intervista, anche del finanziamento pubblico ai giornali, che Parlato rivendica, sperando "che finalmente qualcosa si muova, che il governo non tagli l'ossigeno".

Personalmente sono molto perplesso sul sostegno pubblico all'editoria e, pur conscio che vi è una sostanziale differenza tra una cooperativa come "il manifesto" e, ad esempio "La voce repubblicana" (organo del PRI) o "L'opinione" (credo si chiami così l'organo, addiritttura, del PLI), credo che un quotidiano, slegato da un partito, e quindi un'impresa editoriale privata, debba trovare le risorse sul mercato pubblicitario e, soprattutto, tra i suoi lettori.

Che poi "il manifesto" rappresenti un pezzo della nostra storia e un presidio culturale e politico di primaria importanza è fuor di dubbio e spero vivamente che possa trovare le forze per riemergere anche questa volta dalla crisi che lo attraversa.