da 'IL SECOLO XIX': 'Besana dà l'addio al Cep. 'Vita impossibile nella periferia-ghetto'

06.06.2012 15:44

Intervista di Carlo Besana, oggi sul Secolo, nella quale il presidente del Conorzio Pianacci motiva la sua scelta di lasciare dopo quindici anni di impegno assoluto per la rinascita del Cep di Prà.

La "goccia che ha fatto traboccare il vaso" è stata "la denuncia per disturbo della quiete pubblica in merito alle serate estive che organizziamo al Pianacci" dice Besana, lamentando però anche la scarsa considerazione da parte delle istituzioni e del Comune in particolare, che "Da tempo si sono dimenticati che il nostro consorzio opera per la "sicurezza sociale". Noi gestiamo 13mila metri cubi di città di loro proprietà. Non si può lavorare per uno spazio così grande senza avere interlocutori precisi e costanti. Invece scontriamo contro un muro".

Alla domanda su che fine farà l'area Pianacci, Besana risponde "Io sono stanco fisicamente e mentalmente e lascio tutto. Adesso è la gente che deve esporsi, che deve dire chiaramente quanto ha bisogno di questi spazi. Non è mio il PalaCep, il circolo è democratico, ogni tre anni ci sono le elezioni. Se il quartiere vuole portare avanti il nostro lavoro deve solo partecipare".

Una bella provocazione, direi, ma anche un banco di prova per vedere se in questo quartiere di Prè, che anni fa molti chiamavano "Centro Elementi Pericolosi", storpiando l'acronimo di "Casa Edilizia Popolare", ci sia spazio per continuare l'opera di risanamento sociale e di coinvolgimento delle e degli abitanti o se torneranno a vincere quelle che il giornalista del Secolo definisce "le anime scure" del quartiere che hanno tutto l'interesse a che il Cep ritorni ad essere un ghetto, buio e abbandonato a sè stesso.