da 'IL SECOLO XIX': 'I pendolari: 'Treni più veloci? Così non va'

29.05.2012 15:29

Le Associazioni dei pendolari, dei consumatori e ambientaliste hanno presentato un dettagliato documento di critica al piano del trasporto ligure elaborato da Trenitalia e Regione Liguria, sostenendo che "le modifiche introdotte non rispondono ai criteri richiesti dai pendolari per introdurre la categoria dei regionali veloci, in quanto si limitano a tagliare per lo più fermate che non vengono interamente riattribuite ad altri treni in fasca oraria analoga".

Immediata la risposta dell'assessore Vesco (quello che ha cacciato dall'incontro di presentazione del piano proprio le associazioni dei pendolari): "I pendolari fanno una disamina molto attenta di quello che abbiamo fatto (bontà sua!). Lavoro facile, basta guardare l'orario (ma, se è così facile, perchè non lo ha fatto anche lui?). Però non fanno delle proposte".

Al solito, Vesco, non riesce proprio a sopportare le critiche, specie quelle dei pendolari e delle loro associazioni e continua a negare l'evidenza.

L'evidenza è che da mesi le associazioni dei pendolari hanno tentato (inutilmente) di intrloquire con Vesco per presentargli le proprie proposte che, per altro, benchè solo abbozzate, sono nelle conclusioni del documento di critica al piano (ah, se Vesco finisse almeno di leggerli i documenti...) che dicono "Il riordino delle tipologie di treno andava fatta, se attuata parzialmente, a cominciare dall’area metropolitana, dove è più semplice rimodulare l’offerta combinando treni metropolitani con treni a più lunga percorrenza.
Non si è fatto abbastanza per guadagnare tempo limando gli attuali tempi di percorrenza, nonostante si sia più volte rimarcato come essi appaiano esageratamente allungati (si pensi alle famose soste a Terralba o ai molti minuti di sosta previsti, in alcuni casi, in stazioni come Principe o Nervi). L’11254 è, ad esempio uno dei treni che ha la traccia più “lunga” e che può essere ancora compressa senza togliere fermate come Nervi che dovrebbe essere di interscambio con l’area genovese, o come Rapallo e Santa Margherita.
Riguardo i nuovi treni da e per Voghera appare una soluzione deludente perché cambiare treno a quell’ora non sembra essere una buona prospettiva, sarebbe stato più sensato fare un unico treno Mi-Ge e Ge-Mi senza cambi.
Globalmente, questi interventi non arrivano a rappresentare un valido supporto agli IC, specie per chi abita nelle ali più lontane dal capoluogo ligure, che resta il centro di gravitazione della mobilità regionale.
Il cadenzamento si allontana sempre di più e viene fuori in maniera sempre più incisiva la necessità di riscrivere da zero un nuovo orario.
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