da 'IL SECOLO XIX': 'Stranezze del Fisco: lavoratori più tassati delle quotate'

03.06.2012 16:06

E ora ci sono anche i numeri a dimostrare ciò che diciamo da tempo sulla finanziarizzazione dell'economia e sugli aiuti alle società quotate in Borsa.

In uno studio di Mediobanca, relativamente a dati del 2010, tra Ires e Irap le aziende presenti in Borsa pagano in media il 18,8% di tasse contro il 19,9% di un lavoratore medio, mentre per le aziende di medie dimensioni, non quotate, la pressione tributaria raggiunge il 34,6%.

Secondo la ricerca nello scorso decennio la tassazione si è ridotta per tutte le categorie, ma mentre per i lavoratori dipendenti il calo è stato dello 0,3%, ha raggiunto il 10,1% per le medie imprese e il 12,5% per le quotate.

La tendenza a favorire le imprese, soprattutto quelle grandi e quotate, è stata rafforzata - secondo l'economista Giuseppe Villetti, già consigliere di Tremonti, nel commento della ricerca - dalla manovra "Salva Italia" di dicembre che ha portato sgravi alle aziende per circa 30 miliardi e aggravi per le famiglie che, tra accise, maggiori aliquote Iva e minori agevolazioni, si possono stimare in 40 miliardi.

Grarda caso, quasi la stessa cifra, a dimostrazione quasi "plastica" di uno spostamento della ricchezza dai lavoratori e dai settori produttivi alla finanza, che smentisce le roboanti dichiarazioni di Monti e dei suoi ministri economici sull'equità della manovra e sul sostegno alla PMI ed il rilancio dell'economia "reale".