da 'la Repubblica': 'Vince il popolo dei referendum. 'L'acqua non può essere privata''
La Corte Costituzionale - su ricorso presentato dalla Regione Puglia di Nichi Vendola, anche se molti fanno finta di dimenticarlo - ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 4 della Finanziaria-bis del 2011, che disponeva la possibilità per gli Enti Locali di liberalizzare i servizi pubblici (pur escludendo l'acqua).
La Consulta rileva che l'intento referendario era quello di superare le limitazioni, rispetto al diritto comunitario, delle ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, di gestione in house di pressocchè tutti i servizi pubblici di rilevanza economica, compreso quello idrico, mentre la nuova normativa, osservano i giudici "non solo è contraddistinta dalla medesima ratio di quella abrogata, ma è letteralmente riproduttiva, in buona parte, di svariate disposizioni della legge cancellata".
"Ma c’è di più" ha spiegato Vendola "perché la sentenza della Corte Costituzionale si configura come un preavviso di incostituzionalità dell’art 4 del decreto legge sulla spending review, che mira a fissare gli stessi identici limiti sulle società in house, contenuti nelle norme oggi abrogate. Per questo chiediamo che il Parlamento ne prenda atto immediatamente, cancellando questo obbrobrio dell’art 4 che ha come unico effetto la disoccupazione per migliaia e migliaia di lavoratori delle società in house".
Ci avevano provato...ma questa volta il potere giudiziario è andato correttamente in direzione contraria alle scelte degli altri due poteri dello Stato (esecutivo e legislativo), confermando l'importanza fondamentale della divisione dei poteri di montesquieana memoria.