da 'IL SECOLO XIX': 'EUTANASIA, NO DEL GIUDICE E TONY SI LASCIA MORIRE'

23.08.2012 16:09

Tony era Tony Nicklinson, un cittadino inglese di 58 anni paralizzato da sette, dopo aver subito un ictus durante un viaggio ad Atene.

Aveva chiesto ai giudici di porre fine ad una vita che si era ridotta a "stare seduto su una sedia senza potermi muovere, senza alcuna dignità, con la saliva che mi scende dalla bocca" come aveva scritto (ci riusciva grazie ad un sofisticato meccanismo utilizzando i battiti delle ciglia) su Twitter.

I giudici, burocraticamente, hanno ritenuto di non poter abbandonare il principio che considera "l'eutanasia volontaria un omicidio, pur per quanto comprensibili possano essere i motivi", e Tony è stato "costretto" a morire tra atroci sofferenze, rifiutandosi di mangiare nell'ultima settimana e spegnendosi in seguito ad una sopraggiunta polmonite.

Tony, apprendendo la decisione dei giudici, aveva commentato "sono rattristato dal fatto che la legge vuole condannarmi a una vita di crescente miseria e mancanza di dignità".

E se, con un sussulto di dignità, incominciassimo a lavorare per modificare questo tipo di leggi insensate e per farne altre che permettano la libertà di scelta alle persone?