da "IL SECOLO XIX": "Il Comune 'perde' i suoi forti. Torna tutto al Demanio"
Questa volta commento una sentenza negativa del TAR (a differenza di quella sul Galliera di due giorni fa): il Comune infatti soccombe, dopo un contenzioso di di 12 anni, nei confronti del Ministero delle Finanze sul contrasto da parte dello Stato al rinnovo della concessione relativa ai forti della collina genovese (Begato, Diamante, Fratello Minore, Puin e Sperone).
Il Comune aveva evidenziato una manifestazione di interesse per finalità istituzionali e aveva impiegato risorse e fatto progetti nella convinzione di potere avere la disponibilità delle strutture per un lungo arco di tempo.
I NOSTRI forti ritornano dunque a disposizione dei fondi immobiliari nazionali, terminologia che non può non preoccupare nella logica di "fare cassa" o, peggio ancora, di un utilizzo non a scopi "socio-culturali" (ricordiamo solo gli spettacoli del Teatro della Tosse a Forte Sperone di qualche anno fa) se si pensa che, tra le varie proposte avanzate negli anni, c'erano anche quelle di utilizzarne alcuni come carcere o, addirittura, come CIE o area di transito per migranti.
Ribadisco che i forti devono rimanere patrimonio della città, essere rivalorizzati (anche attraverso un percorso escursionistico delle alture genovesi) e vissuti dalle cittadine e dai cittadini genovesi.