da 'IL SECOLO XIX': 'Le banche tradiscono i terremotati d'Emilia'

14.07.2012 16:25

Dopo le commissioni che le banche intascavano sui versamenti da conti correnti a favore dei terremotati (sic!) e il blocco delle carte di credito nelle zone terremotate per timore della non solvibilità dei titolari da parte dell'inglese Barclays Bank (sic! sic!), adesso gli istituti bancari (Unicredit, Banco Popolare, Monte dei Paschi di Siena, Bnl, Sanfelice 1893, Bper, federazione Bcc Emilia-Romagna, Intesa San Paolo-Carisbo e Unipol) che avevano sottoscritto un protocollo d'intesa con la Regione Emilia-Romagna per "un finanziamento a medio e lungo termine a tassi contenuti in grado di consentire la rapida ripresa dell'attività produttiva" ci hanno evidentemente ripensato e erogano prestiti con un tasso di interesse corrente del 4%, come altrove.

"Oltre al tasso di interesse applicato" accusa Carlo Grassi di Confcommercio "spesso gli istituti procedono con istruttorie lente che a volte e in alcuni casi si concludono con il diniego del finanziamento, proprio oggi che ne abbiamo più bisogno".

L'accordo stipulato prevedeva tassi all'1,5%, in un'operazione ponte che avrebbe visto poi le banche risarcite della differenza con il costo reale del denaro con l'arrivo del plafond di 50 milioni da parte della Cassa Depositi e Prestiti e della Bei.

Questa notizia, oltre che confermare tutti i luoghi comuni sulle banche e sul loro ruolo di agenti speculativi all'interno della crisi finanziaria attuale (in questo senso vi invito a leggere il saggio di Andrea Baranes "Finanza per indignati" per capirne un po' di più...e per "indignarvi" ancora di più!), dimostra che anche la semplice solidarietà verso chi è stato colpito da un evento imprevisto e deve ricominciare praticamente da zero non abita quei palazzi.

Questo fatto mi spinge a vedere con un'altro spirito (pur confermandone la mia lontananza personale e politica) la foto del manifestante che a Genova, nel luglio del 2001, sta sfasciando un bancomat con un palo...