da 'IL SECOLO XIX': 'SALE SLOT VICINO ALLE SCUOLE, IL GOVERNO CANCELLA IL DIVIETO'

12.09.2012 15:12

Pecunia non olet, dicevano i latini, e lo deve aver pensato anche il Governo che ha modificato sostanzialmente il decreto sul gioco d'azzardo.

Sulla base delle pressioni delle lobby, il Governo (non il Parlamento, quindi una scelta politica ben ponderata!) ha fatto scomparire in un sol colpo dal decreto la distanza minima da scuole e ospedali (prima fissata a 500 metri, poi ridotti a 200 e ora cancellata) e il divieto alla pubblicità televisiva in fascia protetta per i minori e ha fatto slittare al primo gennaio 2013 l'applicazione delle nuove norme sulla pubblicità dei giochi, che dovrà indicare il rischio di dipendenza.

Nel 2011, secondo l’AAMS, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, in Italia la raccolta del gioco d’azzardo è stata di quasi 80 miliardi di euro (14,3 miliardi di euro nel 2000) e per incentivare questa attività, l’imposta media sulle entrate del gioco è inferiore all’11 per cento nel 2011, una cifra molto più bassa rispetto all’IVA del 21 per cento che si paga normalmente sui beni di consumo; il risultato è che più persone di prima giocano e che, secondo una ricerca dell’istituto privato Eurispes, circa 700 mila italiani sono dipendenti dal gioco d’azzardo.

Quello del gioco d’azzardo (legale) è diventato inoltre uno dei settori di maggiore interesse per le grandi organizzazioni criminali: l’espansione del gioco legale non ha ridotto, ma alimentato l’illegalità soprattutto nel campo del riciclaggio di denaro rendendo molto più semplice il passaggio di grandi flussi di denaro tramite internet.

Nonostante tutto ciò si continua a permettere e addirittura a pubblicizzare il gioco d'azzardo; forse anche perchè ha garantito allo Stato un'entrata di oltre 8,5 miliardi di euro l’anno scorso...come dicevo all'inizio pecunia non olet...