da 'IL SECOLO XIX': 'Tav, la Francia ci ripensa'
L'input è arrivato dalla Corte dei Conti francese, che nella sua relazione, parlando in generale dei nuovi progetti dell'alta velocità, ha detto che "non sono sostenibili da un punto di vista del bilancio [e] nè la loro redditività finanziaria e socio-economica, nè il loro interesse ambientale, sono stati definiti".
Da ciò il Governo francese ha avviato una riflessione sulle priorità da sostenere in questa fase di crisi e, contestualmente, una revisione sulla correttezza e i costi degli investimenti pubblici decisi dall'allora presidente Sarkozy nel 2007.
Tra l'altro, a supportare la tesi dei francesi di revisione dei progetti e della spesa, Sandro Plano, presidente della Comunità montana della Valle Susa e Val Sangone (recentemente espulso dal PD per le sue posizioni NOTAV) ricorda che l'alta velocità è un "progetto strategicamente sbagliato perchè il corso delle merci non percorre più la traiettoria Est-Ovest, ma quella Sud-Nord (...) Le condizioni sono cambiate negli ultimi anni. Il calo del traffico merci è inconfutabile. La ferrovia ai tempi d'oro trasportava tre volte tanto quello che trasporta oggi, il traffico automobilistico lungo il Frejus è diminuito, mentre incrementa lo scambio lungo l'asse Italia-Svizzera" e anche da noi, in tempi di spending review, i costi sono francamente insostenibili a fronte dei sacrifici chiesti alle cittadine e ai cittadini.
Credo che la posizione dell'Italia sia ben sintetizzata dalla vignetta di Rolli sulla prima pagina del Secolo dove ad un Monti dice "I francesi pensano di risparmiare sulla Tav", la Fornero risponde "Ma non ce li hanno i pensionati?".
Ecco, appunto...