da 'IL SECOLO XIX': 'Under 35, cresce la quota dei lavoratori a tempo'
Non c'è verso, pare che l'Istat lo faccia apposta a smentire le dichiarazioni del Governo...basta che Monti dica una cosa e, zac, l'Istat la smentisce; d'altronde i numeri sono numeri e un istituto di statistica come si deve non può fare altro che riportarli quali sono.
Anche in questo caso, con la riforma Fornero si sarebbe dovuto dare il colpo di grazia al precariato, e invece...
Invece in Italia i dipendenti a termine nella fascia d'età tra i 15 e i 35 anni sono saliti, nel secondio trimestre del 2012, al 27,9% (+5,4% annuo) con un'incidenza doppia della media che è del 14,2%; solo nella fascia tra i 25 e i 34 anni si contano oltre 800mila lavoratori senza il posto fisso, ma a registrare il maggior rialzo sono gli under 25 (+6,7%), evidentemente per la quasi totalità neo assunti, che raggiungono la percentuale del 53,4%!
Ulteriore dato negativo riguarda le ragazze, tra le quali l'incidenza dei contratti a termine incide per il 30,3% contro il 26% della componente maschile.
Nello stesso periodo del 2004 gli under 35 precari erano il 20%, e solo lo scorso anno era del 25,6%...e si parla solo degli assunti a tempo parziale, perchè dal computo dell'Istat sono esclusi i collaboratori e le tante altre forme di precariato come le partite Iva o le associazioni in partecipazione.
Quindi delle due l'una: o il Governo Monti si decide a dire la verità sul precariato o si decide a zittire l'Istat e le sue scomode statistiche.