da 'la Repubblica': 'Aborto, la Consulta salva la legge 194'

21.06.2012 16:02

La Corte Costituzionale ha dichiarato "manifestamente inammissibile" la questione di legittimità costituzionale dell'art. 4 della legge 194, posta da un giudice tutelare di Spoleto che discuteva la legittimità di una minorenne di ricorrere all'interruzione di gravidanza tramite consultorio, senza autorizzazione dei genitori.

Le motivazioni della sentenza devono essere ancora redatte, ma una prima interpretazione tecnica la fornisce Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta dicendo che "è di natura processuale e non di merito. Riguarda in via preliminare, in casi di questo tipo, il ruolo del giudice tutelare. Quest'ultimo non è chiamato  ad autorizzare o meno la ragazza, cioè non partecipa alla volontà abortiva della minorenne, ma deve solo verificarne la adeguata maturità".

Nel merito significa che un giudice tutelare non può sindacare o meno la volontà di una minorenne di voler interrompere la gravidanza, ma semplicemente autorizzarla a prendere una libera decisione.

Ancora una volta si è però cercato di mettere in discussione una legge che garantisce un diritto a tutte le donne e che è riuscita a debellare quasi totalmente la piaga dell'aborto clandestino, che ha ridotto sensibilmente il tasso di abortività (nel 2010 al 6 per mille, con un tasso tra le minorenni sceso dal 4,8 per mille del 2008 al 4,4 per mille del 2010, rispetto, ad esempio, ad un tasso del 20 per mille tra le minorenni in Gran Bretagna, Svezia e Stati Uniti) e che comunque si scontra ancora con gravi problemi.

Ad esempio, il senatore Ignazio Marino denuncia come i consultori "siano ormai poco più di 2000, circa 0,7% ogni 20mila abitanti, mentre dovrebbero essere almeno 1 ogni 20mila" e Emma Bonino ricorda "che non si danno fondi per i consultori [e] che l'educazione alla contraccezione non la fa nessuno" e che "in molte Regioni [la 194] è come se non ci fosse perchè troppi medici sono obiettori [80% nel 2012, erano il 60% nel 1997!] e spesso non per motivi ideologici o di fede, ma per far carriera perchè se fai gli aborti, primario rischi di non diventarlo mai".


Crea un sito internet gratis Webnode