da 'la Repubblica - ed. Genova': 'Alluvione, la procura accusa la Protezione civile'
"Genova ha una vulnerabillità alle alluvioni che non ha eguali in Europa": la relazione dei quattro periti incaricati dalla Procura genovese di fare luce sulle cause dell'alluvione dello scorso 4 novembre mette sotto accusa la "macchinosa organizzazione della catena di comando e un conflitto di competenza tra vari enti" della Protezione civile comunale sull'alluvione e il fallimento del Piano Comunale di Emergenza.
Il giudizio è impietosa, la struttura della Protezione civile comunale è elefantiaca con ben 44 soggetti che ne fanno parte, le procedure decisionali sono estremamente burocratizzate, i sistemi di prevenzione meteo di Comune e Regione non "dialogano" tra loro, le migliaia di cittadini e cittadine che vivono nelle zone a rischio non conoscono, non condividono e non sono protetti dai piani di emergenza.
Oltre a ciò viene sottolineata la necessità di opere di messa in sicurezza del territorio (denunciando nel contempo i ritardi, nel corso degli anni, di opere fondamentali come l'allargamento del rivestimento del Bisagno, lo scolmatore) rilevando che "se i lavori iniziassero adesso, i tempi di ultimazione delle opere sarebbero di 8-10 anni, con costi elevatissimi. Tuttavia, potrebbero essere eseguite alcune azioni che potrebbero prevenire e contenere gli effetti di un eventuale altro fenomeno alluvionale".
A questo punto, la perizia idrogeologica e quella sulla gestione della macchina dell'emergenza sono state eseguite; ora aspettiamo fiduciosi una seria inchiesta da parte della Magistratura per individuare le responsabilità "storiche" e quelle legate al disastro (anche in termini di vite umane) che si è verificato poco più di un anno fa.