da "la Repubblica - ed. Genova": "La Provincia scende dai bus. Tagli a raffica, paesi isolati"

29.04.2012 12:58

Da mercoledì 2 maggio, 800.000 (OTTOCENTOMILA!) chilometri di tagli (annuali) si abbatteranno sulle cittadine e i cittadini dei paesi della provincia di Genova.

Dopo l'aumento del prezzo del biglietto e i tagli alle linee urbane da parte dell'AMT, anche l'APT ha presentato il suo programma di riduzione delle corse, che lasciano scoperti interi paesi dell'entroterra e riducono drasticamente il serizio in altri.

Se si può capire una logica di razionalizzazione, specie in paesi che sono serviti anche da Trenitalia (anche se la scure dei tagli si è abbattuta anche sui servizi ai pendolari ferroviari!) è francamente difficile da capire l'abolizione della corsa serale per la Val Brevenna o la soppressione della linea Isola del Cantone-Vobbia o l'eliminazione dell'unica corsa festiva sulla linea Rapallo-S. Massimo, tanto per fare alcuni esempi.

Cioè, è facile da capire se si ragione in termini di convenienza economica, impossibile da capire se se pensa ad un servizio pubblico (senza alternative se non l'auto privata) che dovrebbe servire le persone che abitano in questi posti.

Nonostante le dichiarate disponibilità ad avere un servizio pubblico di qualità e la lotta all'uso del mezzo privato sbandierate dalle nostre istituzioni, quello che questa logica produrrà non sarà altro che l'esatto opposto: un servizio pubblico scadente e un aumento dell'uso dell'auto da parte dei possibili utenti del servizio pubblico.