da "la Repubblica". "Ikea lascia l'Asia e sceglie il made in Italy"

11.04.2012 14:56

Il fatto che un'azienda multinazionale sposti la sua produzione da Paesi considerati più a "buon mercato" al nostro è sicuramente una notizia che fa bene al cuore (e all'economia italiana) e fa piazza pulita dei luoghi comuni che da anni siamo costretti a sorbirci da parte di politici e industriali .

Dice infatti Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea nel nostro Paese, ai microfoni di Radio24, che il gruppo vuole investire ancora in Italia, nonostante alcuni ostacoli, che "non [sono causati dal]l'articolo 18, ma dai tempi incerti della burocrazia e della politica.".

La scelta dello spostamento della produzione dalla Cina all'Italia è stata dettata dal fatto, dice sempre Petersson, che le aziende italiane "sanno produrre articoli di qualità migliore e a prezzi più bassi" e conferma ciò che la sinistra dice da tempo, cioè che la crescita economica del nostro Paese non può basarsi sulla contrazione di diritti e stipendi, ma sull'abbattimento della burocrazia per gli investitori, sulla professionalità del lavoro e sulla qualità del prodotto.