da 'la Repubblica': 'Riforma sanitaria, il trionfo di Obama. Via libera a sorpresa della Corte Suprema'

29.06.2012 17:37

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha decretato a maggioranza la costituzionalità della riforma sanitaria proposta da Obama, contro il ricorso di 26 Stati dell'Unione governati dai Conservatori.

"Ha vinto il popolo americano" ha detto Obama "Trenta milioni di cittadini finora sprovvisti di assistenza avranno diritto alle cure mediche".

Beh, non è proprio così, la riforma obamiana non è un servizio sanitario nazionale universale a carico dello Stato, ma si impernia ancora sul privato, con l'obbigo però di estendere a tutti e non negare a nessuno coperture a costi ragionevoli (sarà previsto un "calmiere" sui prezzi) e paragonabili a quelli che le nostre "previdenze" prelevano dai salari, ma costituzionalizza il principio che un governo federale possa imporre, per il più grande bene comune, leggi e norme universali anche sul terreno della salute.

Nel merito, viene esteso il diritto al rimborso delle cure a 32 milioni di persone che ne erano escluse grazie all'ampliamento del Medicaid e ai benefici fiscali al ceto medio-basso, ogni cittadino viene obbligato ad assicurarsi dal 2014 con l'obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti a fornire loro la polizza e viene estesa la copertura sanitaria gratuita ai poveri fino a coprire chiunque guadagni meno del 133% della soglia di povertà.

Un segnale comunque di controtendenza (che arriva da una dalle nazioni più liberiste) rispetto ai neoliberisti nostrani che, da anni, stanno cercando di mettere in disscussione i pilastri del welfare state, a partire proprio dalla sanità.