da 'la Repubblica': 'Spending, il bosone di Higgs non evita i tagli; il 10% di risorse in meno ai suoi scopritori'

08.07.2012 15:32

Nella famigerata spending review (che anche il presidente di Confindustria Squinzi ha giudicato ieri "macelleria sociale"!) tra gli innumerevoli tagli, vi sono quelli relativi a ben 22 istituti di ricerca, tra i quali quello che viene più colpito è l'INFN, che coordina l'attività dell'Italia al Cern, il laboratorio europeo che mercoledì ha annunciato la scoperta del bosone di Higgins...quando si dice il tempismo...

Per alcuni di essi come l'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) il ritocco è minimo (1 milione nel 2012, pari allo 0.56%, ma qui ci sono in ballo anche interessi militari), ma per l'INFN il taglio sarà del 10% del budget; l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) è soppresso e accorpato al CRA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) con nuove funzioni e sorte dei precari tutte da definire; il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l'ente più grosso, subirà un taglio del 3,2% dei suoi fondi annuali (6 milioni subito e 16 dal 2013); in totale i tagli saranno complessivamente di 33.147.093 € per il 2012 e di 88.392.247 € per il 2013, replicati per gli anni successivi.

Per l'INFN la prospettiva è quella della riduzione di 1/3 degli esperimenti e la non conferma di circa 500 precari, "I ricercatori a tempo indeterminato non verranno toccati, ma senza esperimenti non so a cosa si dedicheranno" ha dichiarato il presidente Fernando Ferroni "In parte abbandoneremo la ricerca di base per cercare fondi europei. Così facendo potremo forse andare avanti qualche anno, ma uccideremo per sempre ogni speranza di innovazione. Solo se sei all'avanguardia nella ricerca di base puoi infatti sperare di poter trasferire le tue competenze nella ricerca applicata".

E' chiaro che questi tagli sono meno impopolari perchè non vanno a toccare la carne viva dei cittadini (è ad esempio di oggi un comunicato dei pendolari del TPL che denunciano che è previsto il taglio di 700 milioni al fondo per il TPL nel 2012 e di 1000 nel 2013, garantendo in prospettiva solo 200 milioni per il funzionamento del servizio ferroviario regionale in tutta Italia, ovvero un decimo di quando servirebbe), ma è altrettanto chiaro che rischiano di essere la pietra tombale sul futuro dell'Italia e sulla possibilità di competizione internazionale del nostro Paese.