da 'la Repubbllica - ed. Genova': 'Marassi, il ministro nelle celle ma in piazza esplode la protesta'
Beh, c'è un bel po' di differenza tra il ministro Severino, in visita al carcere di Marassi, che lo difinisce "struttura esemplare" e gli agenti carcerari che ne parlano come di "un inferno"...è la solita differenza che c'è tra chi vede e giudica le cose dall'esterno (siano esse il lavoro, la sanità o, come in questo caso, il carcere) e chi invece vive le situazioni ogni giorno e sa di cosa parla.
Alcuni dati relativi alle situazioni denunciate: sovraffollamento del 44% rispetto alla capienza standard, 9 detenuti per cella con la branda più in alto che sfiora il soffitto, 16 agenti per 800 detenuti nei turni serali, poca attenzione nei confronti dei detenuti tossicodipendenti e dei malati terminali, detenuti che restano in cella 20 ore su 24, cinque suicidi dall'inizio dell'anno.
Ora, è vero che anche nel carcere di Marassi esistono situazioni "virtuose", come la panetteria, la produzione di magliette ecologiche, la falegnameria, ma da qui a dire, appunto, che siamo di fronte ad una struttura esemplare ce ne passa; tant'è che il ministro Severino è stata duramente contestata sia dalle associazioni sindacali degli agenti di custodia che dai parenti dei detenuti.
Le richieste che i sindacati hanno espresso sono quelle di un maggior numero di agenti e di un maggior ricorso alle misure alternative al carcere, aumentando l'utilizzo di detenuti con pene minori e con minore allarme sociale in lavori di pubblica utilità.
Può essere, quest'ultima, la strada per trasformare l'esperienza carceraria in una esperienza formativa (pur con tutti i limiti legati alla restrizione della libertà) che permetta a chi è costretto in carcere di riuscire ad uscirne migliore, e non peggiore, rispetto a come ne è entrato.