MOZIONE MAGGIORANZA SU CENTRO STORICO APPROVATA DAL CONSIGLIO MUNICIPALE DEL 31.10.2013
PREMESSA
Il Centro Storico è una struttura complessa, dal punto di vista urbanistico, sociale e produttivo, che non permette semplificazioni o riduzioni a limitati aspetti, ma che deve essere analizzato e deve trovare soluzioni attraverso un approccio sinergico alle diverse problematiche.
Da tutti i tre punti di vista indicati convivono nel Centro Storico eccellenze e aree di estrema difficoltà, punte di qualità di un centro cittadino che nulla ha da invidiare alle altre città storiche italiane, ma allo stesso tempo “periferie”, aree in cui situazioni, anche molto complicate di povertà, si sommano a un degrado a cui nessuno vuole né deve arrendersi.
Dire che il Centro Storico è una città nella città non deve essere vissuto come una volontà di collocarsi al di sopra dei bisogni dell’intero tessuto urbanistico genovese, ma come le necessità di focalizzare un’attenzione particolare su un territorio che, sempre di più negli ultimi anni, può rappresentare anche un’occasione di sviluppo economico per la città e di volano per un intero tessuto commerciale che affonda le proprie radici in una storia secolare.
Comprendere la complessità di questo territorio significa, in altre parole, riconoscere che non ci sono ricette facili, non ci sono opere simbolo da portare a termine, ma un’azione capillare che deve avere come primo obiettivo quello di preservare la qualità della vita dei residenti, di coloro che ci vivono e che renda sempre più appetibile il territorio per i turisti e per nuove attività commerciali e imprenditoriali.
Tutti i soggetti sono chiamati a svolgere il proprio ruolo, nell’ambito delle proprie competenze, ma con uno sforzo sinergico, che metta in condizione le istituzioni di operare congiuntamente per mettere a frutto le già scarse risorse a disposizione.
Si devono immaginare quindi forme di coordinamento inclusive di tutte le forze sociali e istituzionali che hanno interessi sul territorio, magari riproponendo forme di governo, anche diffuso, già sperimentate nel passato e che hanno dato buoni esiti dal punto di vista della riqualificazione di aree specifiche e che, riviste e attualizzate alla situazione corrente (anche di disponibilità di risorse finanziarie), possono essere proposte anche altrove.
A tale proposito è fondamentale ricordare le attività che il Municipio ha messo in campo quali, fra le altre
- l’apertura del Laboratorio Sociale di vico Papa e degli Sportelli Sociali di via Prè;
- la partecipazione attiva nel Patto della Maddalena in funzione di un rilancio dello stesso;
- la definizione di una convenzione sperimentale con Associazione Giardini di Plastica per promuoverne la valorizzazione e la fruizione come esperienza di cittadinanza attiva a tutela di un bene comune;
- la partecipazione al tavolo per la definizione di un regolamento per constrastare l’abuso di alcol, tutelare i giovani e gli abitanti e armonizzare funzioni residenziali e di svago nel Centro Storico;
- la revisione del regolamento municipale per l’attribuzione dei fondi a favore delle iniziative socio-culturali sul territorio, focalizzati a rafforzare filoni specifici e non a favorire a pioggia un numero indistinto di soggetti;
- la scelta di sostenere e promuovere il bando per la concessione del Teatro Altrove, finalizzato a fare convivere diverse attività, anche attraverso un percorso di partecipazione dei cittadini;
- il sostegno alle iniziative contro la criminalità organizzata e le mafie, che si sono sostanziate nel coordinamento con le istituzioni (Assessorato alla legalità, Prefettura e Questura) a favore di maggiori controlli su locali critici, su fenomeni di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, su abusivismo e promozione e a sostegno del tessuto sociale;
- il sostegno alle iniziative contro la violenza di genere anche attraverso la promozione di incontri sul territorio.
Infine la scelta di rivolgere una particolare attenzione alle necessità dei bambini e degli animali è una vera cartina al tornasole della vivibilità di un territorio. Si pensi a tal proposito alla Fiera della Maddalena o alla Notte bianca dei bambini, ovvero alle iniziative quali la Stracanina e alle proposte di aree sgambatura cani.
Riteniamo che il Municipio abbia fino ad oggi svolto il proprio ruolo attenendosi ad un approccio partecipativo e ponendosi in ascolto del territorio.
Siamo convinti che si debba procedere su questa strada, promuovendo una serie di incontri pubblici con i cittadini, i comitati, le realtà associative e i gruppi di commercanti che animano i vari sestieri del nostro Centro Storico.
Non si possono però tacere le difficoltà con le quali quotidianamente si scontrano i cittadini e i residenti.
La necessità oggettiva è quella di ricostruire un tessuto sociale, fatto di regole di convivenza reciproca, fra singoli e gruppi che provengono da culture diverse e che risiedono sul territorio, ma anche di preservare e fare crescere insediamenti di attività commerciali e artigianali “di prossimità”, integrate con quelle rivolte a chi proviene “da fuori”, siano turisti o residenti di altri quartieri che fruiscono della rete del Centro Storico, attratti dal suo fascino.
E' quindi necessario trovare una via che non sconfini da un lato in un atteggiamento securitario e unicamente repressivo (pur mantenendo un’attività di “intelligence” da parte delle forze dell’ordine, di repressione di attività criminali e presidi fissi in zone a rischio), ne dall’altro unalogica di "non azione".
Serve una politica che metta al centro l’attivazione di servizi di mediazione culturale e sociale, di educazione “di strada”, di supporto alle iniziative dei cittadini e della scuole che sono presenti nei nostri sestieri, per ricreare quella socialità e quella integrazione che è necessaria ad un rilancio del Centro Storico.
Allo stesso tempo serve impegnarsi per rompere i legami fra criminalità organizzata e manovalanza (nella stragrande maggioranza dei casi straniera), sia per colpire duramente la prima che per dare prospettive di speranza alla seconda.
In questa ottica è fondamentale che si prosegua nell’azione coordinata fra istituzioni e forze dell’ordine che prevedano anche interventi puntuali contro chi affitta locali a piano terra o appartamenti in cui è evidente che si svolgano attività non legali.
Sul versante economico, bisogna partire dall’applicazione della legge regionale sul commercio e dall’istituzione dei cosiddetti Patti d’Area, con la duplice finalità di installare nuove attività sul territorio e di preservare la qualità dell’offerta.
Diversamente il panorama commerciale del Centro Storico, fatto ancora in parte di botteghe storiche e laboratori artigiani, rischia di essere cannibalizzato da una lunga teoria di negozi indifferienzati, anche lungo le vie di maggiore pregio dal punto di vista commerciale (via San Luca, via Luccoli e via San Lorenzo, in primis).
Purtroppo la scarsità di risorse riduce le possibilità di intervento, ma è evidente che sia necessario individuare forme di supporto alla creazione di attività di qualità, ripensando gli strumenti utilizzati nel passato quali l’incubatore di impresa, che nella loro precedente formulazione hanno ottenuto risultati inferiori rispetto alle aspettative.
Dal punto di vista urbanistico, includendo in questo tema quello del turismo e della valorizzazione del patrimonio storico-culturale, riteniamo che si debba agire in un’ottica che coinvolga più livelli e crei forme di collaborazione fra soggetti che vanno dall’Acquario, attrazione maggiore, e dai musei del circuito Mu.Ma. fino alle piccole realtà commerciali e ricettive.
A tal fine è anche fondamentale attivare soluzioni innovative di promozione turistica di un patrimonio prezioso, ma a volte nascosto, in un’ottica Smart City, superando il concetto tradizionale di percorso turistico.
Si dovrà immaginare un modello di promozione che intercetti i flussi di turisti spot (es. i crocieristi), ma che invogli a prolungare la permanenza oltre la visita di un giorno, con lo scopo di spingere i visitatori ad abbandonare i percorsi tradizionali e vivere il Centro Storico.
A tal scopo sarà utile immaginare percorsi che coinvolgano le botteghe storiche, la rete delle realtà ricettive più piccole (ostelli e B&B, oppure le esperienze di albergo diffuso), possibilmento attraverso lo strumento del museo diffuso.
Il futuro del Centro Storico è perciò una priorità cui bisogna attendere nella maniera più rapida possibile, con azioni di medio-lungo termine, ma anche in grado di intervenire sul contingente.
Crediamo che le linee di intervento debbano adattarsi alle complessità che il territorio presenta dal punto di vista urbanistico, sociale e produttivo, tenendo conto, come accennato, delle eccellenze, delle situazioni di degrado e di quelle su cui si è intervenuto e che rischiano di rimanere in bilico fra una loro definitiva trasformazione in positivo e il ritorno al passato, attraverso un investimento da parte del Comune, sia in termini economici che culturali, al risanamento delle parti degradati dei sestieri e ad una programmazione dei percorsi e degli avvenimenti che devono necessariamente "uscire" dalla ristretta zona attualmente "turistica" per allargarsi all'intero Centro Storico.
CONSIDERATO quanto sopra
i Consiglieri di Maggioranza proponenti
IMPEGNANO
Il Presidente e la Giunta Municipale ad attivare presso la Giunta Comunale tutte le forme di pressione, coordinamento e cooperazione affinché l’istituzione comunale nel suo complesso renda evidente a tutti i cittadini quale sia il progetto che si vuole mettere in campo per costruire il futuro del Centro Storico, anche attraverso la definizione delle risorse necessarie a raggiungere i risultati (ad esempio l’accesso ai finanziamenti dei Piani Operativi Regionali) e dei soggetti, pubblici, privati e associativi, che si intendono coinvolgere.